Tappa 8
L’anello stregato
Tanto tempo fa, una donna di Sonogno volle recarsi a Locarno per fare acquisti al mercato. Prese il suo asino e si incamminò per la stretta strada che scendeva lungo la valle.
Aveva lasciato a casa i suoi bambini da soli e pertanto non poteva fare troppo tardi. Giunta al Ciosètt si fermò per fare riposare l’asino e mangiare un boccone. Fu allora che vide una donna venirle incontro. Le due chiacchierarono un poco e la nuova arrivata, prima di andarsene, fece una carezza all’asino.
Finito di mangiare la donna volle ripartire ma l’asino non si muoveva. Tentò in tutti i modi di smuovere l’animale, chiamandolo, accarezzandolo, picchiandolo col bastone, spingendolo e tirandolo, ma senza risultati. Iniziò a scendere la sera e, pensando ai suoi bambini soli a casa, si mise a piangere disperata.
Improvvisamente apparve di nuovo la donna incontrata al mattino. «Cosa fai ancora qui?» le chiese. La padrona dell’asino raccontò tutto e in tutta risposta disse: «L’asino ti seguirà docile solo se lo accarezzerai con la mano sulla quale porti l’anello».
Lo accarezzò e l’asino, tutto contento, si mise a trotterellare verso Sonogno. Fu allora che capì che quella donna incontrata sulla via era una strega.
Leggenda di Brione Verzasca
Materiali raccolti da scolari di Linda Vosti-Poncini. Documentazione inedita, Museo di Val Verzasca. Testo adattato per il sentiero delle leggende.